rinoceronte nero

Il rinoceronte nero: alla scoperta del Diceros Bicornis


Il rinoceronte nero: alla scoperta del Diceros Bicornis

Il rinoceronte nero, che più che nero è grigio, bruno e perfino bianco, è uno dei “Big Five” africani. Mastodonte dal carattere imprevedibile e dallo stile di vita solitario, il rinoceronte nero è vittima di un bracconaggio intensivo che negli ultimi decenni ne ha ridotto drasticamente il numero, esponendolo a un rischio reale di estinzione.

Com’è fatto un rinoceronte nero

Il rinoceronte nero (Diceros bicornis) è un erbivoro di imponenti dimensioni che vive tipicamente nella savana africana. Alto tra 1m40 e 1m80 al garrese, lungo fino a 3m60 e pesante anche una tonnellata e mezza, il rinoceronte presenta sulla sommità del capo due corni cheratinosi, uno anteriore che può superare il metro di lunghezza e uno posteriore più corto.

La funzione dei corni non è solo difensiva e intimidatoria, ma anche alimentare: con il corno più lungo il rinoceronte infatti spezza i rami legnosi di cui si nutre e scava la terra in cerca di acqua e radici.

La bocca ha un labbro superiore mobile e prensile per strappare foglie e ramoscelli, e una dentatura molto solida, adatta al cibo duro di cui si nutre.

Dotato di una pelle spessa e ruvida che lo protegge dalla vegetazione irta e cespugliosa della savana, il rinoceronte ha l’abitudine di rotolarsi nel fango o nella polvere per controllare la temperatura corporea e sbarazzarsi dei parassiti.

Con un buon olfatto ma una pessima vista, il rinoceronte attacca a testa bassa tutto ciò che non gli risulta familiare. A causa di questo temperamento aggressivo e imprevedibile è considerato uno degli animali più pericolosi della savana.

Dove vive

Nativo dell’Angola, Kenya, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Tanzania, e Zimbabwe, il rinoceronte nero è stato dichiarato nel 2011 specie estinta in Africa occidentale e centrale, mentre persiste, seppure minacciata, nelle zone orientali e meridionali del continente.

In realtà le aree in cui vivono i rinoceronti non sono mai precisamente comunicate dalle autorità per non fornire informazioni utili ai bracconieri.

Delle tre sottospecie esistenti, due sono rappresentate in Tanzania con un numero di esemplari in crescita nella Ngorongoro Conservation Area e nel parco del Serengeti.

I rinoceronti ci sono anche al Selous/Nyerere National Park ma sono difficili da vedere.

Le migliori possibilità di avvistamento sono nel cratere del Ngorongoro. Al parco Mkomazi c’è un progetto speciale per la tutela e riproduzione dei rinoceronti.

Benché se ne trovino in zone desertiche o boscose, l’habitat che presenta la più alta densità di rinoceronti neri è senza dubbio la savana e la prateria africana.

Qui il rinoceronte contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema poiché, mangiando foglie e cespugli legnosi, favorisce la crescita di piante erbacee di cui si nutrono gli altri animali.
Il rinoceronte è un animale solitario che non vive in branchi al di fuori dei periodi degli accoppiamenti e non delimita il proprio territorio, ma entra a volte in quello altrui.

Perché è a rischio estinzione

Secondo l’IUNC (Unione internazionale per la conservazione della natura), il rischio di estinzione del rinoceronte nero ha raggiunto una soglia critica nelle zone dell’Africa orientale e meridionale.

La principale minaccia sul rinoceronte africano viene dal commercio illegale del corno utilizzato da sempre nella medicina tradizionale cinese come rimedio contro la febbre, l’epilessia, l’ubriachezza, l’impotenza e ultimamente perfino contro il cancro.

Molto ricercato anche come materiale per la fabbricazione del manico dei pugnali ricurvi (Jambiya) portati tradizionalmente nei paesi arabi e in particolare nello Yemen, il corno di rinoceronte è al centro di un commercio molto lucrativo.

Il bracconaggio si è intensificato negli ultimi decenni approfittando spesso dell’instabilità politica, del traffico d’armi, della povertà e della mancanza di volontà dei governi di trovare una soluzione efficace al massacro.

Tuttavia, alcuni Stati hanno avviato una serie di azioni efficaci che, anche con il coinvolgimento delle popolazioni locali, mirano a salvaguardare i rinoceronti in aree di conservazione, riserve, parchi e zone di protezione intensiva.

Il Mkomazi Rhino Sanctuary nel parco nazionale Mkomazi a nord-est della Tanzania è uno dei migliori esempi di questi programmi.

Qui vengono create con successo le condizioni ideali per la reintroduzione, la salvaguardia e la riproduzione dei rinoceronti, lontano dai circuiti turistici e soprattutto dalla caccia illegale.

Per venire in Tanzania a vedere il rinoceronte nero e gli altri animali della savava puoi contattare Savannah Explorers


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